lunedì 7 maggio 2007

La fuga da casa (14 anni)

Ci penso da giorni, ci penso da settimane, ci penso da mesi.. voglio andarmene da questo inferno. Voglio costruire una vita mia. Voglio cambiare nome e città. Voglio trovare un lavoro e vivere e costruirmi da solo. Voglio questo. Una mattina decido.
Tolgo tutti i libri dallo zaino di scuola. Prendo tutti i miei risparmi. Metto vestiti nello zaino. E' una mattina di ottobre. Io faccio la IV ginnasio ma questo giorno non arriverò a scuola. Nessuno mi cercherà fino alle due del pomeriggio. Ho tutto il tempo per andare lontano.
Voglio andare a Roma è una città grande. Lì nessuno mi troverà. Sarò abile a non farmi trovare. Arriverò e cercherò subito un lavoro. Non penso ad altro. Sembra facile.
Esco di casa. Con lo zaino. Ormai è fatta. Non posso andare a scuola senza libri. Vado alla stazione. Faccio il biglietto e mi sembra che mi guardino male. Mi sembra che tutti mi guardino male. Sono minuto. Sembro più piccolo della mia età. Per questo mi guardano male, pensano dove va questo ragazzino così piccolo da solo?
Salgo sul treno.Aspetto la partenza. Parto. Guardo dal finestrino e ancora mi sembra tutto facile. Arriva il controllore: mi chiede il biglietto e anche lui mi guarda male.
Tutti mi guardano male. Ma io non ho paura.

Arrivo a Roma. Scendo dal treno e subito vengo avvolto da un senso di caos assoluto. Un caos che non avevo lasciato a Firenze. Un caos di macchine, di autobus, di persone. Ho paura di incontrare dei conoscenti di famiglia che abitano a Roma. Ma poi mi dico che è praticamente impossibile una coincidenza così. Comincio a vagare per le strade. Cercando insegne che offrano lavoro. Niente. Non ne trovo neanche una. A pranzo mi compro un panino e continuo la mia ricerca.. quanti posti ho girato quanto ho camminato quel giorno. Via via che passano le ore mi sembra tutto meno facile che quando lo immaginavo.
Si fa buio. Sono le sei del pomeriggio. Penso a dove potro' passare la notte.. Comincio ad avere paura. Non l'avevo messo in conto di avere paura.
Vago ancora un po'. Poi vedo una cabina telefonica. Metto gli spiccioli e chiamo a casa. Risponde mamma. Dico solo con un sussorro 'Sono scappato da casa'. Sento un urlo. Poi pianti. Dove sei?
'A Roma'. 'Ho telefonato a tutti gli ospedali di Firenze. Pensavo ti fosse successo qualcosa' Ancora pianti. Sussurro 'Ho paura' Risposta 'Trova un poliziotto. Digli tutto. Prendo il treno e arrivo'.
Riattacco. Vado a cercare un poliziotto. Non è facile. Ma alla fine ne vedo uno. Sussurro anche a lui 'Sono scappato da casa' ... Mi guarda... 'Di dove sei?' .. 'Di Firenze'.. Mi carica sulla macchina e mi porta in caserma. Mi danno un panino. Mi danno da bere. Mi interrogano.
Devo rispondere a tutte le domande. Mi perquisiscono. Mi guardano male e mi chiedono 'Dove hai preso questi soldi?' Come se li avessi rubati. Rispondo firo ?sono miei, sono i miei risparmi' Dicono 'Più di centomila lire?' E io rispondo 'Sì li ho risparmiati' E poi ancora domande. 'Perchè sei scappato?' Risposta 'Non lo so'. E basta.
E poi aspettare aspettare aspettare. Arriva la mamma. Sono le 3 di notte. Fanno firmare anche a lei il verbale. Andiamo via. Andiamo a dormire a casa di conoscenti che sono gentilissimi soprattutto con me. Mentre lei continua a piangere e a dire quanto l'ho fatta soffrire. Il giorno dopo riprendiamo il treno. Il viaggio completamente in silenzio tra i singhiozzi radi della mamma. Torniamo a casa. Non se ne è più parlato. nessuno mi ha più chiesto niente. Mia mamma ha smesso di mangiare le ciliege perchè aveva fatto questo voto allla madonna che se ritornavo non ne avrebbe più mangiate. E' ancora così. E io mi sento in colpa nei mesi delle ciliege.


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Io avrei tanto voluto scappare di casa ma non l'ho mai fatto.
Bastavano già le incomprensioni quotidiane a rendere tutta la vita familiare molto aspra e difficile.
Tuttavia in età adulta sono emigrato ed ora me la cavo.
Anche se la vita cambia e ci cambia, il disagio che non si risana durante l'adolescenza resterà sempre a ricordarci che siamo mancanti in qualcosa.
Tom

Anonimo ha detto...

ma che sei scemo??? a 14 scappi? a casa mangi a scrocco senza pagare nulla e scappi? bho!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

e poi scusa... che pensi ke a 14 anni ti danno un lavoro senza kiederti un cazzo????
ahahahh

Anonimo ha detto...

wow... X scappare di casa avrai avuto sicuramente un motivo valido ma penso ke fuggire di casa è cm fuggire dai propri problemi, ma prima o poi si devono affrontare... Anke io ho pensato d fuggire di casa qlc tempo fa ma ho cpt ke nn era la soluzione giusta e se lo avessi ftt, oltre a subbirne le conseguenze, avrei ferito trp i sentimenti dei miei genitori...
KISS LAURA

)( ThE*DrEaMeR )( ha detto...

ci penso tanto anche io...avrei tutte le possibilità per farlo...ma a differenza tua mi ritorvo spesso a mettere in conto il fatto ke sia impossibile nascondersi per sempre...aspetto solo i 18 anni ormai, poi si che sparirò veramente.. KISS
PS h 14 anni anche io!

Anonimo ha detto...

wow....ankio vorrei scappare... ho 13 anni e gia nn trovo piu il senso della mia vita.. solo la musika e lo sport mi fanno andare avanti...

Anonimo ha detto...

Io invece cerco di scappare ma nn o il coraggio ..... Mi domando e dopo un po' di giorni che succederà io e la mia bici ne abbiamo passate tante nn penso se possiamo passare questo mmmm nn lo so.!!

Anonimo ha detto...

Io mi porterei via le chiavi di casa ma nn andare tanto lontano da casa così posso prendere il cibo e ricaricare il cellulare

Anonimo ha detto...

Io sono scappata di casa già 2 volte. La prima volta avevo 9 anni, la seconda 13. Avevo problemi famigliari ma ho capito che vanno affrontati. Anche se sono stata adottata, voglio molto bene ai miei genitori. A volte vorrei scappare di nuovo ma non ne ho piu coraggio. Ora ho appena compiuto 14 anni e sono cresciuta e spero di non combinare piu niente del genere